Aquae coloniae essentia

Essentia Abara Ubiorum

Confezioneflaconcino da 13,5 ml.
    • 9,90
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Fragranze d'alta profumeria

La nostra linea di fragranze d’alta profumeria deriva da un incessante e meticoloso lavoro di ricerca, selezione e composizione in corso fin dal 1988. La continua selezione delle materie prime adoperate, nonché le costanti verifiche di laboratorio ci consentono da sempre di arricchire le caratteristiche olfattive delle composizioni offerte.
  • Codice: 11289
  • Tipo di nota: fresca, floreale, agrumata
  • Tipo: fragranze d'alta profumeria (F.R.)
  • Origine: Italia
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Descrizione

Il nostro olio Aquae Coloniae Essentia è una "summa olfattiva" ideale per riportarci alla fresca sensazione del profumo d'Acqua di Colonia nella più piacevole e classica delle sue varianti: una nota vivace, agrumata, fiorita ed asciutta dal sottotono erbaceo e leggermente balsamico, tenace, di natura sinceramente mascolina. Si tratta ovviamente di un'essenza concentrata, quindi del tutto priva dell'alcool largamente presente in ogni colonia.
Il nostro esclusivo flaconcino in speciale vetro neutro trasparente da 13,5 ml. (0,46 fl. Oz.) esalta le proprietà cromatiche dei vari olii: ognuno risulta visibile nel suo naturale colore, del tutto unico come il profumo che effonde.
Ogni flaconcino è munito di speciale sigillo in polimero trasparente termo-retratto onde garantirne (a norma) l'inviolabilità.

Affinità

L'Aquae coloniae essentia si armonizza ottimamente con le note citriche e con le note talcate in genere.

Impieghi

L'Aquae coloniae essentia trova impiego in profumeria, nell'aromatizzazione di prodotti maschili da barba e da bagno ed anche in saponeria.
Ottimo pure per l'utilizzo come fragranza in qualunque genere di cosmetica.

Storia

Ara Ubiorum era il nome dell'antico insediamento romano all'origine dell'unica città del mondo il cui moderno toponimo risulta indissolubilmente legato alla profumeria: ci riferiamo naturalmente della tedesca Colonia e della sua "acqua". Chi, infatti, non ha udito mai l'espressione "Acqua di Colonia"?
Possiamo affermare con certezza che, magari con cognizioni solo approssimative, chiunque oggi associ questo nome ad una qualche lozione profumata, mentre con altrettanta certezza potremmo asserire che siano ben di meno coloro che ne conoscano la ragione, legata alla creazione d'un italiano vissuto a cavallo tra il XVII° ed il XVIII° secolo: il piemontese Giovanni Paolo Feminis trasferitosi trentenne in Germania (dove pure conseguì la cittadinanza) stabilendosi proprio a Colonia (Köln). La sua fragranza dalla nota fruttata, vagamente balsamica ma, soprattutto, molto fresca, rappresentò ai tempi una vera e propria innovazione; in quell'epoca, infatti, la profumeria era dominata unicamente dalle note pesanti (o "basse") quali il Gelsomino, la Mirra, il Patchouli, etc.;
Denominata originariamente in latino "Aqua mirabilis", in meno d'un secolo questo appellativo generico divenne una sorta di iperonimo atto a riferirsi a tutte le acque alcooliche e non alcooliche che vanno dalle acque medicinali (come lo spirito di Melissa o le acquaviti), alle tinture omeopatiche fino ad approdare all'"Eau de Cologne" (Acqua di Colonia), all'"Eau de Parfum" (Profumo), al "Dopobarba" ed alle acque per la detergenza del viso.
La popolarità del nuovo profumo, che si diffuse nel vecchio continente col noto nome francofono "Eau de Cologne", diede luogo ad un'accanita concorrenza e pure ad innumerevoli contenziosi sia per la tutela del nome e/o del marchio sia allo scopo di avversarne le imitazioni; facile perciò intuire come la sua "ricetta" (varianti comprese) divenne fin da subito oggetto d'assoluta segretezza.